Chiarezza e risposte certe sul futuro di Bps

La vicenda della Banca Popolare di Spoleto, nel panorama già complesso del sistema creditizio in Umbria, apre una profonda riflessione alla quale nessun soggetto sociale e istituzionale pensiamo si possa sottrarre.

Più volte abbiamo sottolineato il ruolo e la funzione del sistema del credito per affrontare e risolvere le questioni relative alla crisi economica e sociale profonda che attraversa il Paese, e in particolare la nostra regione.

Da questo punto di vista la Banca Popolare di Spoleto ha avuto e sicuramente ha nel territorio regionale un ruolo e una funzione importante da molti punti di vista.

Soprattutto per quanto riguarda il lavoro, perché è una realtà che occupa oltre 700 lavoratori e lavoratrici ai quali vanno date certezze e garanzie.

Una realtà importante nei rapporti con il territorio e con il mondo delle imprese e anche su questo versante occorre dare risposte certe.

E’ anche evidente che le questioni poste dalla Banca d’Italia esigono comportamenti coerenti e conseguenze operative che non possono essere eluse.

Nei diversi incontri avuti dal sindacato aziendale con la direzione della banca è stata data ampia assicurazione sulla solidità e sul buon andamento della stessa.

In particolare è significativo il dato riferito al Tier1 (indicatore di solvibilità e solidità aziendale) che si attesta al 9,76%.

Questo dato costituisce l’indicatore del rapporto tra il patrimonio di base (capitale e riserve) e le attività ponderate per il rischio.

Questo dato indica dal nostro punto di vista la positività del lavoro svolto dai dipendenti e dagli operatori della BPS, ed è un elemento che va sicuramente valorizzato e salvaguardato.

In questa fase di incertezza occorre in tempi certi definire elementi e risposte adeguate alle preoccupazioni inevitabili dei dipendenti, dei risparmiatori, del territorio che rappresentano la linfa vitale della banca.

In tale scenario la CGIL auspica e sollecita i soggetti coinvolti a dare risposte chiare e trasparenti alle indicazioni fornite dall’Organo di Vigilanza, cioè la Banca d’Italia, al fine di consentire a tutti i soggetti interessati di poter serenamente svolgere il proprio ruolo di governo dell’istituto di credito.

Queste risposte sono necessarie e indispensabili, e in questa prospettiva, chiediamo alla Regione dell’Umbria di attivare il tavolo regionale del credito previsto dall’”Alleanza per lo sviluppo”.

12 febbraio 2011
Mario Bravi- Segretario Generale CGIL Umbria
Massimo Giulietti – Segretario Generale FISAC-CGIL Umbria

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