Comune di Perugia, basta con la “politica del carciofo”

Da più di due mesi va avanti la trattativa con il Comune di Perugia sul bilancio 2011, in questa fase l’amministrazione comunale ha rappresentato, in modo esaustivo e corretto, la situazione delle finanze del Comune e le enormi difficoltà in cui si trova a causa della manovra di assestamento di bilancio 2010 e della finanziaria 2011 fatta dal Governo.

Come è noto questi provvedimenti mettono a rischio il Welfare locale, il livello dei servizi e delle assistenze offerte sino ad oggi dagli enti locali, e sono stati duramente criticati dalla Cgil per questo motivo. Ci siamo resi disponibili ad affrontare concretamente questa situazione, non solo per senso di responsabilità, ma soprattutto per impedire che i tagli ingiusti e sbagliati  del governo, mettessero ulteriormente in difficoltà le famiglie con i redditi più bassi già colpite profondamente dalla crisi.

La nostra disponibilità però non può essere scambiata per arrendevolezza. Mentre al tavolo di trattativa si è parlato chiaramente delle difficoltà e molto vagamente delle proposte, leggiamo tutti i giorni sui giornali questo o quell’assessore che annuncia tagli, aumenti di tariffe o privatizzazione di servizi.

La politica del carciofo non è accettabile: in primo luogo l’amministrazione comunale deve dirci se quel tavolo serve per concordare le politiche di bilancio e le azioni da intraprendere oppure è una copertura per decisioni già assunte.

Noi sappiamo che non è semplice, vista l’entità delle risorse che mancheranno nei prossimi anni, ma ora è necessario che il Comune ci dica ufficialmente quello che intende fare, interrompendo la pratica degli annunci sui giornali che servono solo a creare allarme e preoccupazione tra i cittadini.

Il nostro obiettivo prioritario è quello di mantenere il livello qualitativo e quantitativo dei servizi e dello stato sociale. Siamo contrari ad aumenti tariffari indiscriminati ed alle esternalizzazioni, aspettiamo proposte concrete sulle mense, sapendo però che l’attuale servizio pasti per i bambini non funziona e che la necessità di risparmiare non non può mettere in discussione la qualità del cibo per i bambini, o i diritti di chi lavora in quei servizi.

Oltre a questo, visto che la manovra del Governo è anche recessiva, vanno destinate risorse per lo sviluppo, a sostegno delle imprese del territorio e del lavoro, affrontando il problema della politica abitativa, della promozione della Città, degli appalti per le manutenzioni e degli investimenti in generale.

Le maggiori risorse necessarie vanno reperite facendo una lotta serrata all’evasione, eliminando sprechi e spese non prioritarie, e chiamando a pagare maggiori oneri ai redditi più alti nella compartecipazione alle tariffe.

25 gennaio 2011
Francesco Bartoli
Cgil Perugia
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