Faber: adesso sciopera anche Sassoferrato
Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Faber in difesa dello stabilimento produttivo di Fossato di Vico (Pg). Oggi, nel corso dell’incontro tra sindacati, rsu e dirigenza aziendale tenuto in Confindustria a Perugia, circa 100 lavoratrici e lavoratori della fabbrica umbra hanno dato vita ad un presidio sotto la sede dell’associazione industriali. Striscioni, fumogeni e anche il lancio di qualche uovo sulle pareti dell’edificio, mentre all’interno le rappresentanze di Fiom, Fim e Uilm cercavano di convincere l’azienda a ritornare sulla decisione della chiusura dello stabilimento di Fossato, dove attualmente lavorano 190 persone.
“E’ stato un incontro interlocutorio – ha detto al termine del tavolo Maurizio Maurizi, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia – nel quale l’azienda si è comunque detta disponibile a ragionare sull’utilizzo degli ammortizzatori e su tempi e modalità della chiusura, nonché sul trasferimento di parte del personale a Sassoferrato (An), nell’altro stabilimento italiano della Faber. Ma per noi – ha aggiunto Maurizi – la pregiudiziale resta il mantenimento dello stabilimento e degli attuali livelli occupazionali, per cui abbiamo deciso insieme alla rsu di proseguire lo sciopero e il presidio permanente davanti alla fabbrica”.
La novità è che domani anche i lavoratori di Sassoferrato sciopereranno per otto ore in solidarietà con i colleghi umbri. E sempre domani, le maestranze dei due stabilimenti raggiungeranno nuovamente Fabriano (An), dove si trova la sede amministrativa del gruppo Faber, per dare vita a nuova manifestazione di protesta.
La trattativa con l’azienda riprenderà invece il prossimo 25 gennaio. “Vogliamo leggere positivamente la volontà aziendale di proseguire il confronto – ha concluso Maurizi – e valuteremo con attenzione ogni futura disponibilità, con la speranza di un ripensamento sulle decisioni, fermo restando che per noi la chiusura di Fossato, stabilimento produttivo ed efficiente, è e resta del tutto inaccettabile”.