In Umbria uno schiaffo al 25 Novembre?
Mentre il fenomeno della violenza sulle donne e dei femminicidi continua ad avere dimensioni drammatiche e l’assuefazione rischia di prevalere sull’indignazione, in Umbria ci prepariamo a celebrare un 25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che rischia di diventare un vero schiaffo alle politiche di genere e alla lotta contro questo drammatico fenomeno sociale.
Nella scorsa legislatura, attraverso un ampissimo coinvolgimento di vari soggetti istituzionali e non e con un forte impegno finanziario a sostegno di due progetti per la formazione delle operatrici, si è realizzato il potenziamento e la messa a rete di 10 punti di ascolto e del servizio telefono donna H24, oltre all’apertura di nuove strutture abitative destinate ai percorsi di uscita dalla violenza e, finalmente, di due centri antiviolenza, a Perugia e Terni. Ma nonostante questo grande sforzo complessivo, non si è riusciti a portare all’approvazione la legge regionale: “Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini”, atto di fondamentale importanza per strutturare la rete, darle legittimazione e adeguati finanziamenti.
Oggi, non solo siamo senza un intervento legislativo sistematico, ma addirittura la prima commissione consiliare decurta pesantemente gli stanziamenti impegnati per le politiche di genere, mettendo a rischio i servizi e con loro anche i tanti posti di lavoro delle operatrici che in questi anni, da precarie ma con professionalità, hanno dato risposta alle tante emergenze delle donne in difficoltà nella nostra regione.
Che farà il nuovo consiglio rispetto all’emendamento sui tagli?
Ci aspettiamo un cambio di passo, che significa non solo cancellare l’emendamento che taglia i 3/5 delle risorse previste, ma anche costruire le condizioni perché si recuperi la legge accantonata e si arrivi finalmente alla sua approvazione.
Non è solo una questione di genere, ma di civiltà.
Giuliana Renelli
Seg. Reg CGIL Umbria