Legge di stabilità: pensionati in piazza a Perugia e Terni

“Ancora una volta il governo ci usa come un bancomat, ma siamo stanchi di dover essere sempre noi a pagare per tutti”. Le pensionate e i pensionati dell’Umbria tornano a far sentire la propria voce e lo fanno con due presidi, organizzati da Spi Cgil, Fnp Cigl e Uilp Uil oggi, mercoledì 23 ottobre, sotto le sedi delle prefetture di Perugia e Terni, per mandare un messaggio chiaro al governo nazionale: la legge di stabilità va cambiata perché penalizza ancora una volta le fasce deboli, lavoratori dipendenti e pensionati.

In particolare i sindacati dei pensionati contestano i provvedimenti presi in materia di indicizzazione delle pensioni, le risorse insufficienti per welfare e non autosufficienza e l’esclusione dei pensionati dalle riduzioni fiscali.

I nuovi meccanismi di indicizzazione delle pensioni introdotti dalla legge finanziaria avranno effetti pesanti, secondo Spi, Fnp e Uilp, nelle tasche dei pensionati. Secondo i calcoli del sindacato infatti, per 5 milioni di pensionati in Italia e per decine di migliaia in Umbria, la perdita prodotta si aggirerà intorno ai 615 euro nel triennio 2014-2016. Nel 2014 la perdita sarà mediamente di 172 euro, nel 2015 di 217 euro e nel 2016 di 226 euro.

“Dal 2012 ad oggi – osservano ancora i pensionati di Cgil, Cisl e Uil – la perdita media subita da ogni pensionato, ammonta a circa 1.200 euro: una vera e propria tassa patrimoniale, una tredicesima alla rovescia, che i pensionati hanno pagato, come ampiamente dimostrato in questi ultimi 15 anni con le pensioni che hanno perso oltre il 30% del loro valore, e che continueranno a pagare in futuro. Questo è inaccettabile”.

Altra nota dolente per i sindacati è l’esclusione dei pensionati dal beneficio delle detrazioni irpef, che, seppure in maniera contenuta, avrebbe potuto rappresentare un piccolo aiuto per affrontare il crescente costo della vita.

“Ci aspettavamo più coraggio – spiegano i sindacati dei pensionati – invece questa manovra è inefficace, insufficiente e iniqua. Le risorse per lo sviluppo sono troppo poche, mentre l’Italia ha bisogno di crescita, occupazione e più stato sociale. Siamo in piazza per chiedere al Parlamento di intervenire e migliorare sensibilmente il provvedimento”.

 

Perugia 23.10.2013
 
Uffici stampa Cgil-Cisl-Uil Umbria

 

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