San Gemini, lo sciopero blocca la fabbrica

La San Gemini si è fermata completamente per lo sciopero indetto oggi, 6 maggio, da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Otto ore di stop che hanno visto un’adesione totale da parte dei lavoratori che mandano così un messaggio chiaro all’azienda: non siamo disponibili a rimanere a guardare mentre un patrimonio fondamentale per il territorio, quale è San Gemini, viene disperso a causa di una gestione societaria completamente sbagliata e inadeguata, di fronte al valore di un marchio di primo piano, quale è quello delle acque minerali umbre.

Nel corso del presidio svoltosi davanti all’azienda è stato ribadito che i 136 posti di lavoro in gioco devono rappresentare priorità assoluta e per difenderli verranno messe in campo tutte le azioni necessarie da parte della Rsu, dei sindacati e dei lavoratori tutti.

I sindacati sottolineano al tempo stesso l’importanza della vicinanza dimostrata, anche oggi, dalle istituzioni umbre che si stanno muovendo in maniera decisa nella direzione indicata dalle organizzazioni dei lavoratori, quella della difesa dei posti di lavoro e del patrimonio industriale rappresentato da San Gemini, come ribadito anche ieri dalla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini.

L’auspicio è che si arrivi in breve tempo a un nuovo confronto e che l’azienda faccia marcia indietro rispetto alle ultime prese di posizione inaccettabili.

Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil ribadiscono la massima disponibilità a confrontarsi su tutte le ipotesi che possano garantire il rilancio dell’azienda e la continuità occupazionale di tutti gli addetti.

La mobilitazione intanto proseguirà nelle forme che di volta in volta saranno decise nelle assemblee con i lavoratori.

 

San Gemini, 6 maggio 2013
FLAI – CGIL FAI – CISL UILA – UIL
 
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