Un progetto per l’Africa
Un progetto per l’Africa della Cgil Umbria
Da 5 anni la CGIL dell’Umbria si occupa di un progetto di solidarietà in Kenya che prevede la costruzione di aule scolastiche, edifici per servizi, alloggi per studenti e insegnanti
Le ultime foto di gennaio 2011
Guarda il racconto per immagini del viaggio alla scuola Makumba di Marafa
Un Progetto per l’Africa
Con i primi interventi sono stati forniti tutti gli arredi occorrenti a una scuola primaria che si occupa dei bambini dai 6 ai 14 anni d’età; sono stati realizzati più di 600 banchi e le cattedre per gli insegnanti.
L’intervento è stato possibile grazie ai contributi della CGIL Reg. Umbria e di alcune categorie regionali e provinciali.
Altri fondi sono stati destinati all’arredo di 3 scuole dell’infanzia sul territorio di Mambrui-Malindi in stretto raccordo con il vescovo di Malindi, monsignor Francis Baldacchino e con la preziosa collaborazione di 2 italiani residenti a Mambrui, Giancarlo e Marina Cecchetti che seguiranno passo passo la realizzazione e la messa in loco degli arredi.
La Segreteria Regionale, sulla base dei colloqui con monsignor Baldacchino, sta valutando la possibilità di realizzare un laboratorio di formazione professionale per i ragazzi della diocesi, una zona falcidiata dalla malaria e dall’AIDS e in cui anche il fenomeno della prostituzione giovanile e minorile sta aumentando in maniera preoccupante. La creazione di lugohi in cui i ragazzi possano essere istruiti e formati ad un lavoro è certamente un modo serio ed efficace per arginare questi problemi.
Costruito il primo modulo scolastico a Ganda
Quattro mura di cemento, un tetto solido, una grande lavagna e dei banchi di legno, un po’ rudimentali, ma comunque adatti al loro scopo: far studiare in condizioni migliori tanti giovani alunni africani.
L’aula scolastica donata dalla Cgil dell’Umbria alla scuola di Ganda, piccola località nell’entroterra di Malindi in Kenya, è pronta ad entrare in funzione. Un nuovo passo in avanti del progetto di cooperazione del sindacato umbro che negli anni passati aveva già portato ad arredare altre sette scuole del Paese africano e aveva consentito a studenti meritevoli ma privi di mezzi di portare avanti gli studi.
La costruzione della scuola di Ganda non segna però la fine del progetto di cooperazione portato avanti per la Cgil dell’Umbria dai segretari regionali Patrizia Venturini e Michele Di Toro. E’ già in programma infatti un nuovo capitolo che consisterà nella costruzione di un nuovo edificio presso la “Makumba Primary School”, questa volta a Marafa, altra località dell’entroterra Keniano, ancora più povera e disagiata.
“L’elemento centrale del nostro progetto – spiega Patrizia Venturini – è la scelta di operare sempre in prima persona. Solo così abbiamo infatti la piena consapevolezza di come vengono utilizzate le risorse che la nostra organizzazione mette a disposizione. Vedere ultimato questo primo edificio – continua la segretaria regionale – con fuori la targa che riconosce alla Cgil dell’Umbria la paternità dell’opera, è una grande soddisfazione. Andare, vedere, intervenire in prima persona. Abbiamo capito che solamente così si può avere la certezza di fare realmente qualcosa, di piccolo, ma concreto”.
Anche Ancst Legacoop nel progetto Africa della Cgil dell’Umbria
Il progetto Africa della Cgil dell’Umbria trova un nuovo partner. E’ l’Ancst, cooperativa di servizi aderente a Legacoop, che dopo un incontro tra la sua presidenza, nelle persone di Adriano Padiglioni, Pio Braccalenti e Vladimiro Zaffini, e i segretari regionali della Cgil Patrizia Venturini e Michele Di Toro tenuto la scorsa settimana, ha deciso di sostenere il primo stralcio del progetto, finanziandolo al 50%.
Come noto, il progetto Africa della Cgil dell’Umbria prevede la costruzione di aule scolastiche, edifici per servizi, alloggi per insegnanti e allievi in Kenya e in particolare a Marafa nella primary school di Makumba dove attualmente le lezioni si tengono sotto gli alberi per l’assoluta mancanza di strutture anche basilari.
Dicembre 2007 – Di nuovo in Africa
1) Arrivo in Kenya
Il caldo umido di Mombasa ci assale come sempre all’improvviso anche se chiaramente il clima in questa regione, appena sotto l’equatore, di questi tempi lo conosciamo bene, ma nonostante l’inverno mite lasciato a Roma, il senso di disagio è forte… non sai dove sistemare il piumino ed anche i calzini di cotone sembrano calzettoni da alpino.
Poi la solita confusione allegra dell’aeroporto, il clamore del mercato e gli odori inconfondibili.
Siamo proprio arrivati.
Per la seconda volta, stessa delegazione, siamo qui per rendere concreto un progetto di costruzione di una scuola in una zona depressa del Kenia, Marafa; progetto elaborato nello scorso gennaio visitando la scuola di Makumba e constatando la scarsità dei mezzi, ma l’entusiasmo di tutto lo staff educativo.
Questa volta non siamo soli però….oltre che dalle strutture della Cgil dell’Umbria il progetto sarà realizzato infatti anche con il contributo della Ancst Umbra, l’associazione delle cooperative di servizio, che vedendo il filmato del progetto, ha voluto collaborare con la Cgil dell’Umbria.
Troviamo la strada tra Mombasa e Mambrui in migliori condizioni rispetto alla volta precedente e lo slalom tra le voragini dell’asfalto è meno continuo.
Appaiono cartelloni giganti con facce sorridenti e ci ricordiamo che è tempo di elezioni!!
Osservare lo stile della propaganda e vedere lavori che, fermi da tanti anni, improvvisamente fervono, ci fa pensare che forse la globalizzazione non si limita solo alle produzioni o alla finanza..
Il clima è però al momento sereno, non incontriamo assembramenti, tafferugli o semplicemente capannelli di persone che discutono,ma mentre arriviamo tranquillamente alla casa che ci ospiterà, apprendiamo che nelle stesse ore e sulla stessa strada, un pulmino è stato assaltato e i turisti derubati.
Anche se la discussione sulla sicurezza in Italia è prioritaria in questo momento, i commenti sono vivaci, come se venissimo da un paese dove non accade mai nulla di male…Forse perché la maggior parte di chi si trova qui non accetta che il loro angolo di relax possa essere turbato da fatti che possano rompere gli incantesimi di un immaginario che vede le bellezze dell’Africa, ma che forse ne ignora i problemi.
Ormai siamo conosciuti e l’accoglienza è affettuosa; sanno cosa veniamo a fare ed accoglierci come amici è il modo per dimostrare gratitudine.
Prendiamo subito contatto con i nostri preziosi referenti, Giancarlo e Marina Cecchetti, per progettare i vari incontri.
Andremo prima alla scuola, per sancire, diciamo così, formalmente, il nostro impegno, poi sarà la volta dei costruttori,( la parte più complicata, ma essendo sindacalisti, contrattare è il nostro mestiere….), quindi avremo un meeting con sindacalisti locali ed infine ci incontreremo con Tabita, la studentessa che aiutiamo a frequentare il college.
Ma mentre mettiamo in fila le cose, cercando di organizzare tutto, arriva un ragazzo che grazie alla Cgil ha potuto terminare gli studi l’anno passato e lo ha fatto così brillantemente che è stato chiamato per entrare nella polizia statale, lavoro considerato molto prestigioso;ci ringrazia felice e noi dalle prime due giornate in Africa traiamo una intima soddisfazione: i nostri micro progetti hanno prodotto negli anni buone cose ed anche un solo ragazzo strappato alla miseria o alla delinquenza ci appaga e ci poniamo la domanda se siamo noi che diamo qualcosa o piuttosto è tanto ciò che riceviamo…
Domani a Makumba!
7 dicembre 2007
2) Makumba
Oggi è la giornata di Marafa.
Ci siamo messi a letto relativamente presto.
Mister Jhonson il marito di Constance, l’insegnante che ha dato il via al nostro progetto, ci aspetta a Madama, scuola di Makumba per le nove e trenta.
La sveglia è alle sei.
Giusto il tempo per una rapida colazione ed ecco il pulmino.
Con noi vengono Giancarlo Cecchetti, il nostro “agente” a Malindi, colui che abitando qui per tutto l’anno, prepara e segue la realizzazione dei progetti concordati. Questa volta viene con noi anche Valeria Ciangottini; siamo contenti, ci interessa molto il suo parere relativamente al posto che a gennaio abbiamo scelto.
Partenza alle sette.
Poche centinaia di metri di Statale e subito imbocchiamo la pista che conduce al villaggio. Due ore tra avvallamenti e qualche passaggio difficile e “imbarchiamo” anche il l’Ispettore scolastico locale. La sua moto è guasta e quindi ci ha chiesto un passaggio.
Attraversiamo infine una specie di confine consistente in una sbarra che si chiude solo quando la strada è impraticabile (deve succedere spesso, visto che la sbarra è una postazione fissa) e ci troviamo davanti all’insegna della scuola: Makumba tre chilometri a sinistra.
Lasciamo la pista per immetterci in quest’ultimo tratto che consiste in un viottolo accidentato segnato da profondi solchi e dalla vegetazione tanto invadente che i genitori dei ragazzi, per agevolare il passaggio, hanno tagliato deponendo rami e frasche nei solchi del viottolo nel tentativo di riempirli.
Nonostante questo in un passaggio particolarmente difficile il pulmino si blocca su uno spunzone di tronco segato da poco e siamo costretti a scendere tutti.
Finalmente arriviamo. Rivediamo le capanne che fungono da alloggi, decine di divise verdi e gialle che spuntano dalle aule, l’albero che era la classe di miss Constance. Ci vengono incontro il preside che ancora indossa il cappellino della Fiom Umbria lasciatogli a gennaio scorso, due insegnanti, uno dei quali appena assegnato a quella scuola, è giovanissimo.
C’è qualcosa di cambiato che notiamo immediatamente, un grosso serbatoio per raccogliere l’acqua piovana ed i lavori per scavare un pozzo.
Scopriamo che è Cecchetti il promotore di questa iniziativa.
Studenti ed insegnanti di Makumba, prelevavano l’acqua in uno stagno a diverse centinaia di metri dagli edifici e questo è un bel passo avanti.
Fa caldo , molto caldo e c’è tanta umidità.
Vogliamo subito discutere la realizzazione del nostro progetto.
Con questo primo stralcio, coofinanziato anche dalla associazione nazionale cooperative servizi e turismo dell’Umbria, nel corso del 2008 potremo realizzare il completamento di un’aula scolastica che abbisogna del pavimento, la costruzione di una nuova classe, un’aula per gli insegnanti e due moduli da quattro “bagni” per gli allievi; servizi igienici al momento inesistenti.
Dovremo parlare con il costruttore con il quale già è fissato un appuntamento e se la contrattazione sul prezzo, qui obbligatoria, avrà successo si potrà incominciare con la cucina…
Già è stato fatto un tetto, ma non ci sono i focolari adeguati.
Per quanto riguarda le aule, già nasce una discussione. Pretendiamo dal preside e dagli ispettori che la nuova aula sia destinata a realizzare una classe per i più piccoli che sono in novanta nella stessa aula. Poiché il problema è quello di ottenere un nuovo insegnante, quasi imponiamo che le autorità scolastiche si impegnino in merito. Portiamo avanti a lungo la “trattativa” che termina solo quando l’abbiamo spuntata.
Andiamo, quindi, a firmare il registro dei visitatori nell’ufficio del preside e ad incontrare i ragazzi che, finita la lezione ci attendono per salutarci.
Come sempre ci guardano con curiosità, pensiamo che ci considerino bizzarri…ma sono dolci, affettuosi e le bandiere della pace e della CGL sventolano festose strette nelle loro mani…
Abbiamo deciso di non nascondere le nostre emozioni e decisamente quello di ieri è stato un momento forte.
Finita la piccola cerimonia ripartiamo ripercorrendo la stessa difficile pista che però ora ci sembra più facile da sopportare.
3) Missione compiuta
Un altro passo, un altro significativo risultato del progetto Africa che la Cgil dell’Umbria sta portando avanti ormai da 5 anni in Kenya, contribuendo alla costruzione di edifici scolastici, servizi, alloggi per studenti e insegnanti.
Dopo la costruzione di un modulo scolastico nella piccola località di Ganda, nel distretto di Malindi, questa volta il risultato della “spedizione” di Patrizia Venturini e Michele Di Toro, segretari regionali della Cgil inviati sul posto, è stato l’accordo per la costruzione di una struttura modello nel poverissimo entroterra kenyano di Marafa, presso la scuola Makumba, dove finora le lezioni si svolgevano sotto gli alberi. Il progetto, che sarà eseguito in vari step (il primo dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio) prevede, oltre alla predisposizione di spazi per la didattica, anche la costruzione di una mensa per i ragazzi, di servizi igenici adeguati e di alloggi per gli insegnanti, fondamentali soprattutto nella stagione delle piogge.
I lavori, contrattati nei dettagli dai sindacalisti umbri con un costruttore locale, cominceranno tra pochi giorni e dureranno per 11 settimane, sempre sotto la preziosa supervisione di Giancarlo e Marina Cecchetti, referenti della Cgil in loco.
Inoltre, quest’ultima spedizione del sindacato umbro è stata anche occasione per prendere contatti con i rappresentanti del sindacato locale con i quali la Cgil intende instaurare un rapporto di collaborazione.
“Ringraziamo di cuore tutte le strutture della Cgil dell’Umbria e l’Ancst Legacoop che hanno contribuito a questa nuova fase del nostro progetto – affermano Patrizia Venturini e Michele Di Toro – grazie a loro un altro piccolo ma importante passo nella giusta direzione è stato compiuto”.
Segretari Cgil Umbria
20 dicembre 2007